sabato 17 settembre 2011

L’architettura fascista a Gondar compie 75 anni.

Arrivando a Gondar (Etiopia) si potrebbe pensare di essersi sbagliati ed essere tornati in Europa.
Il complesso fortificato dei castelli, formato da 6 edifici principali circondati da 900 metri di mura, è curiosamente in stile portoghese e testimonia il passato di Gondar come capitale durato ben 200 anni. I castelli furono adattati allo stile barocco portoghese durante la presenza dei missionari gesuiti, al seguito dei soldati che, nel XVII° secolo combatterono i musulmani insieme all’imperatore Fasiladas, convertito al cristianesimo.
Ma è sorprendente il centro della città, che conserva numerosi edifici costruiti dal 1936 al 1941 nello stile del Razionalismo italiano, per iniziativa del governatore Mezzetti e secondo il piano regolatore di Gherardo Bosio. Il Genio militare, inoltre, restaurò i principali edifici storici, tra i quali il Castello di Fasiladas e le piscine di Fasiladas, oggi inseriti nella lista dell’UNESCO tra i beni dell’umanità da tutelare.
L’edificio delle Poste e i numerosi palazzi che si affacciano sul corso mantengono ancora oggi lo stile ed i vivaci colori originali, sebbene un po’ sbiaditi dal tempo e rimaneggiati.
Subito a nord di Gondar l’orizzonte è interrotto dai monti Semien. Si tratta di montagne di superba bellezza e spesso avvolte dalla nebbia, coperte di vegetazione che regala tutte le tonalità del verde. L’aspetto della regione è in forte contrasto con il resto dell'Etiopia settentrionale, caratterizzata invece da un paesaggio brullo e desertico, continuamente spazzato dal vento.
Numerosi animali vivono intorno a Gondar, anche se sono difficili da vedere, ad eccezione del babbuino “Gelada”, incontro quasi garantito.

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