giovedì 15 settembre 2011

Mille anni di cambiamenti lungo la costa del Baltico orientale


Oggi vorremmo provare a riassumere in maniera schematica qual è stata nel corso degli ultimi mille anni la situazione lungo una medesima linea di costa, nella parte di Europa che più di ogni altra ha conosciuto continui cambiamenti di bandiere, costanti arrivi di nuovi invasori che mandavano via i precedenti, crociate religiose, imposizioni linguistiche, guerre, occupazioni e democidi. Il nostro intento è quello di dare un senso dell’orientamento agli appassionati di storia che si affacciano per la prima volta su questa zona; per approfondire le varie vicende rimandiamo ad altre risorse della rete. Per intenderci, ecco cosa si sarebbe incontrato nel corso dei secoli, navigando lungo la costa del Mare Baltico orientale, da nord a sud, nel tratto compreso tra la foce del fiume Narva e la foce del fiume Vistola:
Anno 1000
  • Tribù ugrofinniche meridionali non organizzate in entità statali: Ingri, Ciudi, e Livoni;
  • Tribù baltiche occidentali non organizzate in entità statali: Curlandesi, Samogizi, Scalvici e Prussi.
Anno 1250
  • Estonia, Ducato appartenente al Regno di Danimarca;
  • Ösel–Wiek, Vescovato appartenente alla Terra Mariana (Cavalieri dell’Ordine Teutonico);
  • Livonia, Ordine cavalleresco appartenente alla Terra Mariana (Cavalieri dell’Ordine Teutonico);
  • Riga, Arcivescovato appartenente alla Terra Mariana (Cavalieri dell’Ordine Teutonico);
  • Curlandia, Vescovato appartenente alla Terra Mariana (Cavalieri dell’Ordine Teutonico);
  • Lituania, Granducato indipendente;
  • Prussia, Ordine cavalleresco dell’Ordine Teutonico.
Anno 1410
  • Estonia, Livonia e Curlandia, appartenenti ai Cavalieri dell’Ordine Teutonico;
  • Samogizia, contesa tra i Cavalieri dell’Ordine Teutonico ed il Granducato di Lituania, che dal 1360 era confederato con il Regno di Polonia;
  • Prussia, appartenente ai Cavalieri dell’Ordine Teutonico.
Anno 1700
  • Estonia e Livonia, suddivise in Contee appartenenti al Regno di Svezia;
  • Curlandia e Samogizia, suddivise in Voivodati appartenenti alla Confederazione Polonia-Lituania;
  • Prussia, Ducato indipendente che fino al 1650 era stato vassallo della Confederazione Polonia-Lituania;
Anno 1720
  • Revel, Governatorato appartenente all’Impero Russo (appena conquistato dalla Svezia);
  • Riga, Governatorato appartenente all’Impero Russo (appena conquistato dalla Svezia);
  • Curlandia-Semigallia, Ducato appartenente al Regno di Polonia-Lituania (fino al 1795, poi conquistato dall'Impero Russo);
  • Lituania, Granducato componente il Regno di Polonia-Lituania (fino al 1795, poi all'Impero Russo come Governatorato di Lituania fino al 1801 e come Governatorato di Lituania occidentale-Vilna fino al 1843);
  • Prussia, Regno indipendente.
Anno 1900
  • Estonia, Governatorato appartenente all’Impero Russo;
  • Livonia, Governatorato appartenente all’Impero Russo;
  • Curlandia, Governatorato appartenente all’Impero Russo;
  • Kovno, Governatorato appartenente all’Impero Russo;
  • Prussia, Regno appartenente all’Impero Tedesco.
Anno 1918, mese di marzo
  • Baltico (Estonia e Livonia), Ducato dipendente dall’Impero Tedesco;
  • Curlandia-Semigallia, Ducato dipendente dall’Impero Tedesco;
  • Lituania,  Ducato dipendente dall’Impero Tedesco;
  • Prussia, Regno appartenente all’Impero Tedesco.
Anno 1920
  • Estonia, Repubblica indipendente, con capitale Tallinn;
  • Lettonia, Repubblica indipendente, con capitale Rīga;
  • Lituania, Repubblica indipendente, con capitale Kaunas;
  • Territorio di Memel, amministrato dalla Francia (dal 1923 annesso alla Lituania con il nome di Klaipėda);
  • Prussia Orientale, Provincia della Germania.
Anno 1941
  • Ostland, “Reichskommissariat” dipendente dalla Germania;
  • Prussia Orientale, Land appartenente alla Germania.
Anno 1950
  • Estonia, Repubblica socialista appartenente all’Unione Sovietica;
  • Lettonia, Repubblica socialista appartenente all’Unione Sovietica;
  • Lituania, Repubblica socialista appartenente all’Unione Sovietica;
  • Territorio di Kaliningrad, exclave della Russia, Repubblica socialista appartenente all’Unione Sovietica;
  • Varmia-Masuria, Voivodato appartenente alla Polonia.
Anno 2011
  • Estonia, Repubblica indipendente membro dell’Unione Europea, con capitale Tallinn;
  • Lettonia, Repubblica indipendente membro dell’Unione Europea, con capitale Rīga;
  • Lituania, Repubblica indipendente membro dell’Unione Europea, con capitale Vilnius;
  • Kaliningradese, Regione autonoma appartenente alla Federazione Russa, con capoluogo Kaliningrad;
  • Varmia-Masuria, Voivodato appartenente alla Polonia, Repubblica indipendente membro dell’Unione Europea, con capoluogo Olsztyn.
Attualmente in Europa, per fortuna, viviamo un’epoca di pace senza precedenti ed il grande potere occulto mondiale sembra più impegnato a far prevalere gli interessi economici e finanziari piuttosto che le dispute territoriali. Pertanto si potrebbe pensare che finalmente anche il Baltico orientale abbia raggiunto un punto di arrivo sul piano della stabilità amministrativa.
Ma se osserviamo bene oltre le apparenze, emerge un’anomalia che sicuramente nel corso del tempo avrà un’evoluzione ora non prevedibile. Si tratta della Regione Kaliningradese, sulla metà settentrionale dell’antica Prussia orientale, che appartiene alla Russia, lo Stato più esteso del mondo, ma costituisce un’exclave completamente circondata per terra e per mare dallo spazio dell’Unione Europea.
Un'altra questione aperta del Baltico orientale è il fortissimo calo demografico di Estonia, Lettonia e Lituania degli ultimi 2 decenni, dovuto alla diminuzione delle nascite e contestualmente alla emigrazione verso Finlandia, Svezia, Germania e Stati Uniti di tante persone specializzate, attratte da maggiori introiti salariali. Tale fenomeno sembra orientato a continuare.
Secondo un’idea personale dell’autore di questo articolo, si sta preparando il terreno di coltura che porterà ad una o tutte le metamorfosi geopolitiche tra le seguenti:
-Forte autonomia o addirittura indipendenza dalla Russia di Kaliningrad, con vocazione a diventare una sorta di Hong Kong del Baltico;
-Progressiva decadenza ed annichilimento di Estonia, Lettonia e Lituania, come risultato della rarefazione della presenza umana;
-Prospettive di fenomeni migratori, anche con aspetti simili alla clandestinità come tra Messico e Stati Uniti o come tra Africa settentrionale ed Italia, di popolazioni dalla Russia verso ovest.
Chi vivrà vedrà.

1 commento:

  1. La prima prospettiva mi sembra la più probabile (e auspicabile), tuttavia Kaliningrad dovrà pur sempre fare i conti con uno Stato non esattamente democratico come la Russia. Dunque, tenendo anche conto dello sbocco strategico della vecchia e gloriosa Königsberg, dobbiamo interrogarci se l'indipendenza potrà essere conquistata per vie pacifiche (naturalmente mi auguro di sì).

    Le altre due ipotesi (in qualche modo collegate) mi sembrano invece meno probabili (e per nulla auspicabili). Segnalo che attualmente esiste un consistente flusso migratorio dalla Lituania verso il sud dell'Inghilterra (e le motivazioni sono evidentemente connesse alla necessità di ricercare migliori condizioni di lavoro).

    Spero di poter contribuire al ripopolamento della Lituania tra circa 14 anni. Oggi ho 41 anni e ho fatto un pensierino mica male: smettere di lavorare a 55 e trasferirmi nei dintorni di Vilnius. È presto per dire quello che succederà veramente, ma coltivare le speranze mi sembra giusto e salutare.

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